Chi è reduce da un operazione chirurgica o da un infortunio si potrebbe ritrovare a usare l’isometria nello stadio iniziale della riabilitazione.
Il motivo è che l’articolazione interessata potrebbe non essere ancora in grado di sottoporsi a uno stress meccanico suddiviso in fase concentrica e fase eccentrica come accade durante le contrazioni isotoniche.
Per esempio dopo la ricostruzione di un legamento crociato anteriore il primo approccio all’allenamento contro resistenza è proprio isometrico e a corpo libero, sfruttando la forza di gravità e il peso del corpo stesso (qui come esempio torna utile il classico wall-sit).
L’isometria nei primi passi della riabilitazione è sicura perché non stressa l’articolazione e può essere quantificata a seconda del carico interno e delle sensazioni della persona.
L’isometria può cominciare anche dalla semplice contrazione volontaria di un muscolo mantenuta per alcuni secondi e per diverse ripetizioni.
Pensiamo al muscolo del quadricipite mentre siamo stesi sul letto.
Prima di arrivare a mettersi in piedi e caricare sugli arti inferiori contro la forza di gravità.
Mantenere la posizione del wall-sit con angolo busto-femore di 90° è sicuramente più impegnativo di un angolo di 60° e mantenerla per alcuni secondi nei primi giorni di cammino post-intervento può già essere un gran lavoro.
La progressione è fondamentale nell’isometria.
Si può lavorare a differente percentuale di massima contrazione volontaria, soprattutto nello stadio iniziale.
A precisi secondi di lavoro seguono altrettanto precisi secondi di recupero. In relazione alla forza di contrazione utilizzata e della durata, anche il recupero sarà diverso.
Più si mantiene la contrazione isometrica più lungo sarà il recupero, che può arrivare ad alcuni minuti.
➖Esercizi isometrici ginocchio➖
Altro elemento importante e che gli esercizi isometrici per il ginocchio in alcuni casi può rivelarsi efficace nel ridurre il dolore.
Nello specifico è quello che uno studio ha dimostrato per alcuni giocatori di pallavolo con tendinopatia rotulea.
A differenza di una contrazione concentrica, quella isometrica (insieme a quella eccentrica) inibisce il dolore a livello del tendine rotuleo senza diminuzioni di forza.
L’isometria funzionerebbe anche nel trattamento clinico di cervicalgia nei lunghi periodi e anche nel trattamento di soggetti ipertesi (esclusi casi molto più gravi in cui diventa praticamente impossibile riuscire a gestire i livelli pressori).
Recenti studi hanno infatti individuato tra le strategie per tenere a bada la pressione sanguigna anche l’esercizio isometrico (che nel caso specifico riguardava lo stringere una pallina morbida tra le mani).
L’abbassamento riscontrato sfiora il 10% sia nella pressione diastolica che in quella sistolica.